Se chiudi gli occhi e pensi al Natale senti un profumo che non ha eguale…recita una poesia natalizia. Un odore piacevole, intenso, di cibo e dolci appena sfornati. Un aroma speziato che sa di tradizione, che sa di famiglia. A Napoli, tra i dolci tipici della tradizione natalizia, c’è n’è uno in particolare che racchiude questo profumo gradevole e speciale: il roccocò. Il roccocò è un dolce a base di mandorle, farina, zucchero e una miscela di quattro spezie: noce moscata, cannella, chiodi di garofano e coriandolo. Questa combinazione di spezie si chiama “Pisto” e lo si può acquistare in tutte le drogherie. Ad ogni buon conto è possibile prepararlo in casa dosando le spezie secondo una proporzione ben precisa: 30% Chiodi di Garofano, 30% di Noce Moscata, 20% di Cannella e 20% di Coriandolo, tutto naturalmente macinato.
Il roccocò ha origini antichissime. La sua prima preparazione risale al 1320 ad opera delle monache del Real Convento della Maddalena, istituito da Sancha D’Aragona moglie del Re Roberto D’Angiò, per accogliere e salvare le prostitute. All’epoca i rapporti tra il Regno di Napoli e la Francia era ottimi ecco perché, riguardo al nome da dare a questo dolce dalle caratteristiche organolettiche particolari, le monache si fecero influenzare proprio da un termine francese e precisamente “roccaille”, a causa della forma barocca e tondeggiante e della consistenza dura come una roccia.
Il “roccaille” o “roccocò francese” è infatti un particolare tipo di decorazione in voga tra il XVII e il XVIII secolo. Questa decorazione prorompente, ricca di curve, ondulazioni e forme modellate sulla natura, veniva utilizzata per ornare sia ambienti esterni, come i giardini, che ambienti interni e veniva realizzata utilizzando conchiglie, rocce, pietruzze e stalattiti artificiali. Tradizionalmente il roccocò ha una consistenza piuttosto dura, quasi “spaccadenti” che lo rende perfetto per essere intinto nel liquore. Nelle pasticcerie napoletane però, è facile trovare anche la versione leggermente più morbida. Per prepararla in casa basta diminuire il tempo di cottura. Se non li avete ancora mai assaggiati, questa è la ricetta originale e perfetta. C’è chi aggiunge i canditi all’impasto ma sappiate che la ricetta originale non li prevede.
… lo senti nell’aria? Natale è tornato!
Per preparare i Roccocò iniziate dalla tostatura delle mandorle sgusciate. Disponete le mandorle su una leccarda rivestita di carta forno, in un unico strato, senza sovrapporle. Ponetele in forno statico preriscaldato a 180°C per 4-5 minuti, girandole e muovendole un paio di volte. Sfornatele e lasciatele raffreddare.
Nelle pasticcerie napoletane, accanto alla versione tradizionale del roccocò duro, è possibile trovare anche la versione leggermente più morbida. Per ottenerla basta ridurre il tempo di cottura. Quindi cuocete i Roccocò a 180°C per circa 15-18 minuti. Per quanto riguarda il Pisto invece, si tratta di una miscela composta da 4 spezie: noce moscata, chiodi di garofano, cannella e coriandolo. Perciò se non riuscite a reperirlo potete prepararlo voi utilizzando le seguenti proporzioni: 30% Chiodi di Garofano, 30% di Noce Moscata, 20% di Cannella e 20% di Coriandolo, tutto naturalmente macinato. I Roccocò possono essere conservati chiusi un contenitore di latta o in una sacchetto per alimenti per circa 10 giorni.
La mia ricetta preferita? una combinazione equilibrata di ingredienti dolci, ingredienti salati, aromi e profumi che evocano ricordi, tradizioni di famiglia ricche di sentimenti ed emozioni. Tutto condito con un pizzico di storia, cultura e novità. Una buona dose di entusiasmo completa il piatto con abbondante curiosità e passione. Il tutto servito su un letto di amore per la…
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